“Per quanto possibile in questo stato di emergenza, abbiamo cercato di salvaguardare la normalità dell’attività quotidiana” racconta Nerida Callisti, educatrice e referente delle attività di tecniche espressive e teatrali Domus Coop rivolte a persone con disagi psichiatrici.
Le misure di contenimento del coronavirus hanno comportato la sospensione delle attività degli utenti diurni; attività che sono invece proseguite per i residenti nelle nostre strutture.
“Utilizziamo varie forme artistiche come il disegno su tela, la decorazione dei mandala, il découpage, la recitazione, ecc. – prosegue Nerida – tutte attività finalizzate alla riabilitazione della persona perché aiutano a mantenere attivi e recettivi i canali emotivi ed espressivi.” Ognuno realizza un’opera che può essere più o meno riuscita e poi, nel rapporto e con il supporto dell’educatore, trova un compimento. “È come se ci affidassero una parte di sé, che chiedono di farsi restituire rattoppata e bella.”

Nell’attività di questo periodo sono stati realizzati quadri con varie tecniche, alcuni di questi li potete vedere nelle foto qui presenti.

Abbiamo anche organizzato dei momenti ricreativi, come una partita a carte o la costruzione di un puzzle, poiché la lontananza dai propri cari ha accresciuto il desiderio di un momento di aggregazione. In questo senso anche l’attività teatrale è stata molto importante: “avevamo in programma per ottobre uno spettacolo su un copione di Valerio di Piramo, ma essendo tutto fermo abbiamo dirottato l’attività sulla realizzazione di sketch di improvvisazione teatrale. Un bel disegno, uno sketch comico, una poesia sono modi di aggrapparsi a qualcosa di positivo e bello da contrapporre alla negatività che si respira in questo periodo” conclude Nerida Callisti.
