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“SALUTE MENTALE E AUTORI DI REATO”: DOMUS COOP IN PRIMA LINEA

28 Gennaio 2024
“SALUTE MENTALE E AUTORI DI REATO”: DOMUS COOP IN PRIMA LINEA

Un perfetto connubio tra pubblico e privato per un momento di confronto e aggiornamento su un tema complesso e alquanto delicato: la gestione dei pazienti con problemi psichiatrici e autori di reato da parte delle strutture private accreditate a fornire tale servizio. Il convegno “Salute mentale e autori di reato”, organizzato martedì 23 gennaio nel salone Comunale di Forlì, è stato un successo. Non solo per la grande partecipazione all’evento ma anche – se non soprattutto – perché ha segnato un grande passo avanti nella collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche-DSM-DP di Forlì e Cesena e le Cooperative del privato sociale del territorio, rappresentate nell’occasione da noi di Domus Coop, da L’Oasi e dalla Cooperativa Sociale Generazioni, che si sono fatte portavoce di un bisogno comune al mondo della cooperazione sociale romagnola. 

Il ruolo di Domus Coop

“La nostra realtà è scesa in prima linea nell’organizzazione di questo importante evento perché il tema della gestione dei pazienti soggetti a misure di sicurezza si sta facendo sempre più pressante – spiega Laura Tisselli, responsabile dell’Area di Salute Mentale di Domus Coop -. Insieme a L’Oasi e a Generazioni siamo una delle tre cooperative del privato sociale accreditate a svolgere tali servizi sul territorio romagnolo e riteniamo che convegni come questo siano indispensabili, soprattutto in un momento di apertura al dialogo da parte della sanità pubblica come quello attuale. L’obiettivo è trovare un linguaggio comune per il trattamento di questo tipo di utenza. Privato e pubblico devono continuare a lavorare insieme formando un fronte comune: la speranza è che questo convegno rappresenti il primo passo di una collaborazione sempre più forte e duratura”. 

Gli obiettivi

L’iniziativa ha visto intervenire, in qualità di relatori e moderatori, diverse figure di riferimento sul tema appartenenti sia alla magistratura che al sistema sanitario emiliano-romagnolo per fare luce sullo scenario italiano, a partire dalla Legge 81/2014 che ha chiuso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), dando avvio a un riforma ancora “incompleta”. “L’obiettivo del convegno era quello di fornire elementi di conoscenza su luoghi, strumenti giudiziari e sanitari – hanno spiegato gli organizzatori – così da approfondire l’organizzazione e i modelli operativi che riguardano pazienti psichiatrici autori di reato e coinvolgono tutti i professionisti nell’ambito della salute mentale e sanità penitenziaria”. 

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